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Fra i modelli di fornitura dei servizi idrici presenti in Europa è possibile includere anche la gestione di comunità, in forma cooperativa o a essa assimilata, ove i proprietari delle reti e degli impianti sono i cittadini, che hanno dunque la duplice veste di proprietari-gestori e di utenti. Le cooperative idriche e più in generale le gestioni di comunità (community owned water supplies) rappresentano delle realtà economiche che affondano le radici in storie e tradizioni spesso lontane nel tempo, ma che hanno saputo preservarsi ed evolvere, innovando nella tradizione di un servizio pubblico essenziale come quello idrico. Dall'Alto Adige all'Austria, dalla Finlandia alla Danimarca, dall'Irlanda alla Galizia, è possibile trovare esperienze longeve ed estremamente positive di cooperazione idrica, che hanno saputo superare la prova del tempo e che sono state in grado di cogliere le sfide attuali, pur mantenendo dei forti legami con le proprie origini e la tradizione. Stakeholder engagement, governance democratica e performance sostenibili sono alcuni degli elementi che contraddistinguono questo modello gestionale. Alcune cooperative in Italia ed in Europa sono nate negli ultimi decenni, dimostrando che la cooperazione idrica può conciliarsi con la modernità, rappresentando potenzialmente anche un'alternativa alle spinte di "ripubblicizzazione" dei servizi pubblici che sembrano avere una forza crescente nelle moderne democrazie.